I casi della vita... Siamo stati un bel pò a decidere quale nome dare al podcast, è stato una specie di parto non riuscivamo a trovare un accordo, io preferivo un titolo più cool del tipo: I dominatori del gaming xDD alla fine invece, quasi senza che ce ne accorgessimo la Clinica del Gamer ha fatto capolino nei nostri cuori conquistando l'ambito titolo di nome del podcast più IN della rete. La cosa assurda è che questo nome, che all'inizio mi ha lasciato un pò così, forse e sottolineo forse(non ho voglia di darla vinta al durex xD) è il nome migliore che potessimo trovare e sopratutto fa capire quello che vogliamo fare con il podcast.
Ebbene si cari lettori, voi siete malati e noi siamo qui per curarvi!! L'altra mattina guidavo e con in sottofondo la sigla di Sampei trasmessa alla radio...(non fate domande!) ho avuto l'illuminazione, i videogamers sono malati, la maggior parte almeno. Che tipo di malattia li affligge? beh diciamo quella che li fa vergognare di essere videogamers, infatti nonostante il videogaming grazie alla Wii sia diventato un fenomeno di massa, oggi come ieri, veniamo osservati e giudicati come dei perdigiorno senza futuro, sembriamo addentrarci dentro quei negozietti alla gamestop con circospezione, osservando l'ambiente circostante alla ricerca di uno sguardo accusatore, come quei loschi figuri che entrano non visti nei sexy shop e videoteche alternative... come un moderno dottor Jekyl cerchiamo di tenere nascosta l'altra metà oscura del nostro essere, quella parte di noi che impavida esplora misteriosi e pericolosi dungeon, che armata dei più moderni ritrovati dell'industria bellica ingaggia violente battaglie contro altri sconosciuti sparsi per il globo o dall'altro lato delle strada, che mai e poi mai si presenterebbe alla luce del sole mostrando orgogliosa al mondo la sua lunga lista di trofei frutto delle più memorabili battaglie che la storia abbia mai visto.
Spesso ci si sofferma a riflettere su quale sarebbe la reazione del nostro interlocutore se iniziassimo col dire: salve sono Ravil_Gordan, e ieri sera su Killzone 2 ho fatto una strage, molto probabilmente verremmo presi per scemi e il nostro caro interlocutore scuotendo la testa lascierebbe la stanza e un profondo silenzio calerebbe sulla nostra anima tormentata. Tutto ciò deve finire, agli occhi del mondo ciò che siamo e ciò che facciamo o abbiamo fatto non deve essere sminuito da un hobby assai dispendioso ma al tempo stesso sano e capace di farci conoscere persone di ogni ceto che forse nella realtà non potremmo mai avvicinare.
Io immagino un giorno un ragazzo e una ragazza che si incontrano in un locale e lui dice a lei: ciao sono McSten e lei risponde: io sono Ladykiller87 quella che ieri ti ha stracciato su cod ahahah
In fondo se io e gli altri siamo qui è grazie ai videogames,alla passione che ci accomuna, perciò non abbiate timore cari lettori, cureremo il vostro io videoludico e faremo in modo che il mondo lo apprezzi allo stesso modo in cui lo apprezzate voi.
Beh, compagno Ravil, all'inizio il tuo intervento si trovava pericolosamente sull'orlo del baratro della cazzata. Il resto del pezzo invece mi ha trovato entusiasta, perché come magari dirò in qualche episodio, la passione per i videogiochi, a livello di costi, o di "ripercussioni" sulla vita reale, non è tanto diverso o peggiore da altri hobby tipo le macchinette radiocomandate a motore, il golf, ecc...
RispondiEliminabeh, caro mcsten, ricordo che noi siamo maestri nel passare da momenti di cazzate pure a momenti di filosofia videoludica.
EliminaPensavo che il camperone Ravil_Gordan fosse meno sentimentale e più fraggatore :D
RispondiEliminaMi hai lasciato attonito, ma condivido tutto ciò che hai scritto. Bella e buon videogaming a tutti!
Caro Nicolaaaaaaaaaa ti ricordo che in me vive un nobile animo sentimentale e fraggatore, ricordo ogni singola granata lanciata con tanto amore sul campo di battaglia, ed ogni singola lacrima scesa per festeggiare la dipartita di qualche nabbo XD
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